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giovedì 18 marzo 2010

..ancora sul diritto d'autore - Le CREATIVE COMMONS

Buonasera,

nella puntata precedente abbiamo visto come si siano dovuti introdurre dei freni alla libera diffusione dei materiali nel Web, per meglio cercare di proteggere la riservatezza dei diritti d'autore di ciascuno.

Adesso invece parleremo di uno strumento nato negli Stati Uniti e poi diffusosi  in tutto il mondo per contrastare l'abuso sempre più forte che viene fatto del Copyright e di tutti gli strumenti a tutela di tale riservatezza: le licenze Creative Commons.

Secondo Wikipedia Italia (non riporto le parole esatte, ma quasi)
CC (Creative Commons) è un'organizzazione non profit dedicata alla divulgazione, alla condivisione e all'utilizzo pubblico delle opere di creatività. Essa intende oltretutto rendere possibile, "com'è sempre avvenuto prima di un sostanziale abuso della legge sul copyright, il ricorso creativo a opere di ingegno altrui, nel pieno rispetto delle leggi esistenti."

Farò un piccolo riassunto di quanto ho potuto apprendere sulle CC sbirciando in rete, in particolare dalla lettura de La versione italiana delle Creative Commons, di Carmelo Giurdanella e Fabrizio Traina per i Quaderni d'Informatica Giuridica e Diritto dell'Informatica.

Negli ultimi decenni si è assistito ad un esponenziale incremento di protezionismo in materia di marchi, brevetti e affini, voluto soprattutto da soggetti economici con dimensione sovranazionale. Infatti, mentre le legislazioni degli stati nazionali han sempre cercato di mediare tra l'interesse della collettività alla conoscenza da una parte e gli interessi dei privati a vedersi riconosciuti e pagati i copyright dall'altra, la normativa internazionale si è spostata sempre più dalla parte dei secondi.

Il rischio è quello di andare incontro alla chiusura di ogni spazio pubblico in cui condividere conoscenza libera. Siccome aspettare la nascita di un'autorità di diritto internazionale che favorisse l'accesso alla conoscenza collettiva da intendere come diritto universale (al pari del diritto d'autore) avrebbe significato 'attendere le calende greche', a un gruppo d'intellettuali guidati dal prof. Lawrence Lessig, giurista statunitense e professore alla Stanford Law School, è venuto in mente di creare le licenze Creative Commons.

Le Creative Commons sono una pluralità di autorizzazioni mediante le quali il creatore di contenuti ha la possibilità di riservarsi non la piena proprietà intellettuale (caratterizzata dalla tradizionale formula "tutti i diritti riservati"), ma  solo delle parti specifiche ("ALCUNI diritti riservati"), consentendo la diffusione e la condivisione delle opere create senza che ciò comporti la violazione delle severe norme vigenti in materia di diritto d'autore.

Queste, almeno nei paesi di diritto anglosassone dove sono nate (paesi di "common law") si distinguono in 4 tipi di licenze a seconda di cosa l'autore desideri "riservarsi":

1) Attribuzione - la nostra opera può venir diffusa con qualsiasi mezzo purché venga sempre riconosciuta e indicata la nostra paternità di autori;
2) Non Commerciale - la diffusione della nostra opera può avvenire, ma solo a condizione che sia fatta senza fini di lucro;
3) Non Opere Derivate - altri possono utilizzarla in quelsiasi modo, ma non possono derivare una nuova opera attraverso la modificazione della nostra;
4) Condividi "AlloStessoModo" - chiunque utilizzi il contenuto della nostra opera, anche modificandolo per la realizzazione di un opera derivata, è tenuto a rilasciare quest'ultima sotto la medesima licenza.

Ognuna delle 4 licenze può essere scelta da sola, oppure insieme ad un'altra (ovviamente la terza non è compatibile con la quarta!)

Queste sono le licenze CC come nascono originariamente. In Italia e nel resto dell'Europa continentale hanno dovuto essere adeguate alle relative regole sul diritto d'autore, vigendo in questi paesi un sistema giuridico estremamente diverso da quello anglo-americano (paesi di "civil law").

Nel nostro paese la Creative Commons Italia esiste dal 2005, ed è del 2006 la versione finale (versione "2.5") delle Creative Commons italiane, che più o meno ricalcano i principi esposti dalle 4 licenze americane. 

Le nostre invece di 4 sono 6 (i link vi portano direttamente alla pagina esplicativa di ciascuna licenza):

1) Attribuzione 2.5 (Commons Deed) (Legal code)
2) Attribuzione - Non opere derivate 2.5 (Commons Deed) (Legal Code)
3) Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 (Commons Deed) (Legal Code)
4) Attribuzione - Non commerciale 2.5 (Commons Deed) (Legal Code)
5) Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 2.5 (Commons Deed) (Legal Code)
6) Attribuzione - Condividi allo stesso modo 2.5 (Commons Deed) (Legal code)

Commons Deed è la spiegazione semplice di quello in cui consiste la licenza, mentre Legal code è il testo giuridico vero e proprio (tranquilli, tutto è in italiano!)


Finito per oggi....

Francesca

1 commento:

Romina Agresti ha detto...

Brava! Fai tesoro di tutto quello che hai imparato!
Baciiiii